Nome: Tuber aestivum forma uncinatum da “uncinatum” (lat.) = per le creste membranose delle spore che appaiono conformate ad uncino (Chatin, 1887).
Nomi volgari: tartufo uncinato, scorzone invernale, tartufo nero di Fragno.
Periodo di raccolta (L.R.16/08/1999, nr.23 del Friuli V.G.): dal 1 Ottobre al 31 Dicembre. E’ molto simile al Tuber aestivum (Vitt.) di cui secondo alcuni autori costituisce una varietà. La legge n.162, del 17-5.91, rubricata come “Modifiche alla legge 752 del 16-12-85 recante normativa quadro in materia di raccolta, coltivazione e commercio dei tartufi freschi o conservati destinati al consumo” lo considera specie. Le differenze principali di questa specie, rispetto al Tuber aestivum tipico possono essere così riassunte (Chevalier et al., 1978).
PERIDIO – verruche meno grosse e non striate trasversalmente (in realtà è questo un carattere molto variabile da individuo a individuo).
GLEBA – più scura, quasi color cioccolato a maturazione completa.
PROFUMO – più forte e gradevole.
SAPORE – più marcato.
SPORE – il reticolo che orna l’episporio è più sviluppato, in genere due volte maggiore che nel tipo aestivum; gli alveoli delle spore sembrano meglio chiusi e più regolari con dei bordi ricurvi ad uncino.
MATURAZIONE – il T. uncinatum matura in autunno, da ottobre a dicembre.
HABITAT – il suo ambiente preferito è il bosco: più o meno rado, più o meno misto. Sfugge le zone troppo esposte ai raggi disseccanti del sole e si ritira nelle zone semiombreggiate o completamente all’ombra. Le tartufaie si trovano nei boschi misti di cerro, roverella e carpino nero che può considerarsi la pianta simbionte d’elezione. Non presenta dei contorni di “pianello” netti, anzi spesso esso è assente ed i tartufi per lo più si rinvengono sotto le foglie o fra i primi strati di lettiera decomposta. Benchè i primi carpofori comincino ad apparire sul finire dell’estate la produzione migliore si ha da ottobre a dicembre.