Nome: Tuber magnatum, da “magnatum” (lat.) = dei magnati, dei ricchi signori (Pico, 1788).
Nome volgare: tartufo bianco pregiato, di Alba o di Acqualagna.
Periodo di raccolta (L.R.16/08/1999, nr. 23 del Friuli V.G.): dal 1 Ottobre al 31 Dicembre
ASCOCARPO – forma molto varia: rotonda, lobata, con cavità, sinuosa, appiattita, in relazione alla compattezza del suolo in cui viene a formarsi; altrettanto variabile è la pezzatura: non è infrequente trovare ascocarpi di 200-300 grammi, ma le pezzature possono superare i 15 cm e il chilogrammo di peso.
PERIDIO – liscio, di colore giallo ocra o giallo olivastro, talora anche grigio verdastro.
GLEBA – biancastra nei tartufi immatur, diventa poi giallastra con toni nocciola o marroncini; sono sempre presenti venature biancastre immutabili e sottili che si anastomizzano fra loro conferendo alla gleba una certa marezzatura; scompaiono con la cottura.
PROFUMO – spiccato, agliaceo, e gradevole a maturità.
SAPORE – molto gustoso, agliaceo, di formaggio grana.
ASCHI – di forma globosa, sessili o sub-peduncolati, sacciformi, di 60-90 x 40-70 μm di dimensione, contengono 1-4 spore..
SPORE – subglobose di colore giallo chiaro, reticolato-alveolate a maglie larghe piuttosto irregolari, di 35-50 x 32-42 μm.
HABITAT – è in grado di svilupparsi solo in determinati pedoambienti molto circoscritti, come in terreni marnosi con buona quantità di sabbia e buona percentuale di argilla. E’ una specie che predilige ambienti freschi come le zone umide dei fondovalle ed i margini dei fossi. Le tartufaie si trovano anche all’interno o al margine dei boschi e nei coltivi sotto piante isolate. Vive in simbiosi con tigli (soprattutto quelli dei filari stradali),pioppi e salici (lungo i corsi d’acqua), roverelle, cerri, farnie, carpini neri e noccioli, sotto le cui chiome (a differenza del tartufo nero) non crea mai un’area priva di vegetazione. Presente da luglio, matura da ottobre a dicembre, con esemplari precoci in settembre.